È firmato dall’architetto genovese Renzo Piano il mastrerplan del Waterfront di Levante della sua città. Ed è un vero e proprio omaggio al capoluogo ligure per il quale l’archistar ha previsto un significativo ridimensionamento (da 370mila a 120mila) dei metri cubi esistenti nell’area di circa 100mila metri quadrati per regalare ai cittadini della “Superba” un nuovo rapporto tra città costiera e mare.
I cantieri, affidati alla bresciana Gds Costruzioni, avanzano spediti e interessano parallelamente più porzioni del masterplan per garantire, come previsto dal cronoprogramma, che i canali d’acqua e il Palasport che si svilupperà su più di 27.500 metri quadrati, vengano consegnati ai genovesi nella primavera del 2023.
Il Palasport, un’icona genovese
Lo chiamano “il disco volante” ed è una moderna arena in cemento armato dal diametro di 160 metri, coperta da una grande tensostruttura realizzata su progetto dell’ing. Leo Finzi e vincolata dalla Soprintendenza per la Città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia. Il Palasport, anche noto come Padiglione S della Fiera di Genova di cui fa parte, è stato progettato per ospitare circa 10mila spettatori e si sviluppa su tre livelli. Una vera e propria icona per la città che può con esso vantare una dei più grandi impianti coperti italiani dedicati allo sport. Dismesso da diversi anni, il Palasport è stato sottoposto a una serie di interventi che hanno previsto operazioni di demolizione selettiva e di bonifica e di adeguamento delle strutture obsolete.
L’intervento di adeguamento delle strutture
Per i pilastri portanti del Palasport, che vedrà aumentare il diametro della corona circolare di 7 metri verso l’esterno e 7 verso l’interno (con conseguente ridimensionamento dell’arena) e per cui è prevista la realizzazione di micropali a sostegno dei piani, è stata preziosa la collaborazione sinergica tra Gds Costruzioni, Foresti Distribuzione Laterizi e Vaga, azienda del Gruppo Mapei che utilizza per la propria gamma, costituita da sabbie, malte, massetti e betoncini, materie prime di alta qualità, provenienti da cave di proprietà dell’azienda di Costa de’ Nobili (Pv).
Le colonne in calcestruzzo, il cui diametro è stato aumentato di 16 cm, pur dovendo rispondere ai requisiti di progetto dal punto di vista funzionale, hanno risposto all’esigenza di ottenere una superficie in cls faccia a vista. È stato proprio grazie al know how dei tecnici di Vaga, che hanno offerto la loro consulenza tecnica alla Direzione dei lavori, che è stato possibile, per ottenere una superficie regolare dei pilastri, eseguire il getto dall’alto in un unico cassero metallico di forma cilindrica.
Enrico Parmini, Responsabile tecnico di Vaga che ha fornito assistenza tecnica alla DL del cantiere del Palasport, ha suggerito l’uso di un disarmante a base di oli vegetali ad azione chimica, prodotto da Mapei, la cui funzione è appunto quella di facilitare il disarmo del calcestruzzo.
«In un contesto come quello del Palasport, una betoniera dovrebbe scaricare fino a 3-4 metri cubi di cls per poi ritornare a fare il carico, senza la possibilità di ritornare in tempi brevi con un altro carico, anche per le difficoltà logistiche e di movimentazione presenti in un cantiere come questo. L’utilizzo dei sacchi, invece, consente all’impresa di evitare sfridi e di non avere tempi morti» Enrico Parmini, Responsabile tecnico di Vaga
Betonfluid Rck 40 è il calcestruzzo autocompattante, messo a punto nei laboratori R&S di Mapei e prodotto da Vaga, utilizzato per l’incamiciare i pilastri del palasport ad un ritmo, tra fase preparatoria, getto e disarmo, di circa 6 colonne ogni due giorni. 520 tonnellate di Betonfluid sono state gettate in opera con il solo utilizzo di betoniere a bicchiere.
Fluido, autocompattante e reistente
Predosato in sacchetti da 25 kg, ideale per la realizzazione di qualsiasi manufatto strutturale faccia a vista, Betonfluid è il calcestruzzo autocompattante (Scc) di Vaga ad elevate resistenze meccaniche (Rck 40 N/mm²), particolarmente adatto per il riempimento di casseforme speciali, come quelle circolari metalliche utilizzate per i pilastri del Palasport, anche in presenza di armature fitte, senza rischi di segregazione e senza la necessità di vibrazione.
Il risultato è un calcestruzzo di qualità omogeneamente distribuito su tutta la sezione dell’elemento che permette all’applicatore di risparmiare tempo e risorse durante le fasi di getto.
Essendo autocompattante, Betonfluid può essere impiegato in tutte quelle situazioni in cui si richiede un calcestruzzo fluido, omogeneo e durevole, come ad esempio:
- Riempimento con calcestruzzo di casseformi aventi geometria particolarmente complessa, senza vibrazione, anche per elementi faccia a vista;
- Riempimento con calcestruzzo di casseformi fittamente armate;
- Calcestruzzi armati che richiedano un alto grado di protezione alla carbonatazione come, ad esempio, ambienti ciclicamente bagnati ed asciutti (classe di esposizione XC4);
- Calcestruzzi armati che richiedano un alto grado di protezione all’azione dei cloruri come, ad esempio, i sali antigelo di pavimentazioni e parcheggi (classe di esposizione XD2) e/o strutture esposte all’azione dell’acqua di mare (XS1);
- Calcestruzzo resistente all’azione del gelo/disgelo (classe XF1);
- Elementi di calcestruzzo esposti all’attacco di agenti chimici aggressivi (classe XA2) come ad es. terreni o acque inquinate da agenti chimici.
La pratica confezione da 25 kg rende Betonfluid particolarmente indicato per realizzare tutti quegli elementi in calcestruzzo da costruire in aree diffi cilmente raggiungibili con i tradizionali sistemi di getto (autobetoniere).