Il riuso e l’adeguamento dell’esistente è la principale sfida raccolta da Luca Moretto nell’approccio al progetto dell’intervento di ristrutturazione della Sezione Po del Collegio Einaudi, quarta sede ristrutturata di quello che, dal secondo dopoguerra, è una realtà fondamentale per il mondo universitario torinese, esempio di ospitalità per studenti improntata a criteri di laicità e di merito.
In questo caso i vincoli non mancavano. Prima fra tutti l’immagine esterna, sedimentata nella memoria dei luoghi, di un fabbricato nato per partecipare alla rappresentazione corale tipica delle città “di pietra”. Il nuovo disegno dei prospetti conferma l’originaria geometria seriale delle aperture, inserendo nuovi elementi iconici a connessione ideale fra passato e presente.
All’incrocio fra le strade, l’unica porzione di parete cieca è occupata da una pannellatura serigrafata con la texture di un campo di grano, a segnalare l’antica presenza nel sito dei granai reali. Dal fondale dorato dalle spighe emerge, fuori scala, la scritta-logo del collegio, sulla cui lucida superficie si riflettono le cangianti tonalità del cielo, quasi che la funzione evocata potesse attraversare le masse costruite retrostanti.
Le facciate comunicano, come ci si aspetta oggi dall’architettura. Ancor di più comunicano gli spazi interni, con colori e trasparenze. L’atrio d’ingresso introduce gli ambienti collettivi, permeati da un rosso vivace che distingue l’intero piano rialzato. L’elemento cardine della composizione è la reception, un cilindro semitrasparente attorno al quale gravitano tutti i percorsi.
Procedendo verso l’alto, ogni livello è caratterizzato da una propria impronta cromatica declinata sulle pareti come sulle porte, sui rivestimenti ceramici, sugli arredi e sulle superfici di finitura, fino ai parapetti dei ballatoi esterni.
La trasparenza degli spazi comuni è affidata, anche ai piani superiori, a superfici vetrate, a tutta altezza, che creano continuità percettiva affrancando le visuali dalla linearità dei percorsi interni.
Spazi diafani e luminosi coronano la composizione: il recupero del sottotetto e la realizzazione di abbaini ha reso disponibili ulteriori ambienti per uffici e per accogliere gli studenti.
In totale sono oltre centocinquanta camere singole con bagno dedicato, più cucine e sale studio di piano, area relax ed emeroteca, biblioteca con sala conferenze, sale per musica, palestra, internet point, alloggio del custode e locali di supporto e servizio.
«Conoscenza e memoria hanno guidato il percorso progettuale al pari della volontà di creare un ambiente accogliente e versatile, domestico e moderno, denso di significati, nel quale gli studenti potessero sentirsi come a casa propria e interagire in modo libero e aperto. Si è trattato di un intervento radicale che, nel breve volgere di un anno di lavori, ha completamente rinnovato la fabbrica, rendendola un edificio profondamente contemporaneo ma non per questo avulso dal proprio contesto urbano e sociale, anzi capace di contribuire ancora al racconto della città. Alla trasparenza delle parti comuni, in grado di infondere una sensazione di accoglienza e sicurezza, si abbina la cura nel trattamento cromatico delle superfici e della qualità acustica degli ambienti. La principale soddisfazione consiste nell’aver verificato come l’uso attuale degli ambienti rispecchi gli obiettivi del progetto». Luca Moretto
L’edificio originario presentava caratteristiche di sostenibilità legate alla sua posizione nel tessuto urbano, alla vicinanza ai servizi e alla possibilità di riutilizzare le strutture esistenti, idonee al riuso.
Fra gli interventi edilizi finalizzati a incrementare la sostenibilità energetica si distinguono il rivestimento delle facciate con materiali termoisolanti, l’installazione di nuovi serramenti con telai a taglio termico e vetrocamere doppie basso-emissive e il rifacimento della copertura con un manto in alluminio ad alta riflessione solare.
L’impiego di materiali ad alto contenuto di materie riciclate e con ridotti livelli di emissioni di sostanze volatili (adesivi, primer, sigillanti, cementi, finiture per legno e pitture), oltre all’uso di prodotti estratti e lavorati in siti prossimi al cantiere, ha garantito salubrità degli spazi e minimizzazione dell’impatto ambientale del cantiere. Sul fronte energetico, oltre agli di impianti solare e fotovoltaico, è stato realizzato un impianto geotermico ad acqua di falda per la climatizzazione degli ambienti, con sistema Bms per il monitoraggio e la gestione degli impianti in remoto. L’edificio è candidato alla classificazione “Gold” secondo il protocollo Leed.
Committente
Collegio Universitario di Torino “Renato Einaudi”
Architettura, direzione lavori, sicurezza
Luca Moretto
Strutture
Giuseppe Donna, Francesco Santisi
Impianti
Proeco Acustica Onleco
Leed Ap
Giulia Faccio
Leed Commissioning Authority
Enzio Bestazzi