L’elemento “campanile”, fondamentale dal punto di vista di richiamo visivo ma anche morfologico, non è un elemento singolo a se stante, ma sorge da un corpo più basso che ricrea un volume mancante, a partire dalla lacerazione del troncone di muro rimasto a terra, per realizzare un edificio prismatico il cui rivestimento è l’elemento più visibile e più caratterizzante del nuovo ricostruito rispetto all’esistente recuperato.
Non solo… il rivestimento dalle intenzioni iniziali dei progettisti (Marco Dezzi Bardeschi e Gnosis Progetti con A. Castagnaro e R. De Fusco) avrebbe dovuto essere, sia per il campanile sia per l’edificio a terra, la carta di identità dell’intervento: tridimensionale, materico e al tempo stesso dinamico, tanto da rendersi più o meno trasparente in funzione di ciò che ci sarebbe stato sul retro.
«L’idea progettuale che ci fu sottoposta all’inizio del percorso di progettazione esecutiva del campanile per il Duomo nel Rione Terra di Pozzuoli era semplice, e, forse per questo, complessa da tradurre in un oggetto concreto: rivestire il nuovo campanile con elementi che richiamassero già dal primo sguardo le onde del mare, in cui il campanile si specchia. Partendo dall’idea embrionale di creare un’onda cristallizzata, abbiamo quindi lavorato su un elemento da applicarsi a secco all’interno di un sistema frangisole» Arch. Roberta Massarotto, Product manager Facciate Ventilate
La materia che Terreal Italia lavora da anni è l’argilla, che resta ad oggi l’elemento ancora più adattabile alle esigenze dell’architettura e del design.
Ecco perché il rivestimento è stato realizzato in terracotta con superfici sabbiate e colori a impasto. Ma la caratteristica principale consiste nell’idea di formare un sistema frangisole che garantisca protezione solare e isolamento termico al tempo stesso.
La facciata del campanile prevede una serie di elementi sagomati ondulati per dare l’idea del movimento, vincolato tramite un doppio sistema alla struttura portante, con uno spazio vuoto tra una file e l’altra in modo da mostrare nella sua interezza la struttura del campanile.
La facciata del corpo basso invece ha gli stessi elementi aggettanti, ma in questo caso rettilinei, senza la sagomatura, con i vuoti tra l’uno e l’altro riempiti da un sistema di tavelle incassate tra un frangisole e l’altro in modo da chiudere visivamente il corpo stesso ed eliminare la trasparenza che invece caratterizzava il campanile.
La differenza tra torre e corpo basso è quindi duplice, ma con uno stesso sistema strutturale che rende la realizzazione univoca. Questi due elementi, ognuno definito con caratteristiche proprie, sono accomunati dalla materia prima con cui sono stati realizzati.
L’unico metodo che consente così tante diverse forme con una stessa materia prima è la tecnologia tradizionale di lavorazione del laterizio, l’impasto molle, ovvero ciascuno dei pezzi, accomunati per argilla di impasto e sabbia di finitura, viene stampato a mano in stampi lignei, realizzati su misura. L’impasto di argilla rosata viene utilizzato per riempire gli stampi, precedentemente spolverati con sabbia finissima dal tenue colore rosa. Una volta stampato ogni pezzo viene essiccato e cotto. Per i frangisole, viene poi realizzata la foratura rettificata, che consente l’alloggiamento del tubolare passante inox, e l’incavo sul lato inferiore per l’incastro della struttura principale.
Le tavelle, realizzate con la stessa materia prima e la stessa lavorazione, verranno invece incassate nella struttura tramite tagli invisibili dal fronte, con lo stesso criterio dei frangisole. La stessa materia che si presta a diverse declinazioni, per realizzare due edifici diversi seppur gemelli.