
“La rivoluzione parte dalla certificazione di genere”, è la proposta centrale del Comitato Imprenditoria Femminile presentata durante il convegno della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, tenutosi presso Palazzo Giureconsulti a Milano.
Il Comitato, impegnato a promuovere la partecipazione femminile nel mondo delle imprese, ha organizzato un dibattito sulla certificazione di genere, ritenendola uno strumento essenziale per aumentare l’inclusività. L’obiettivo è sensibilizzare e coinvolgere i rappresentanti del settore imprenditoriale e lavorativo femminile, mettendo in luce esperienze concrete.
La proposta del Comitato Imprenditoria Femminile al convegno in Camera di commercio
Dopo i saluti iniziali di Elena Vasco, Segretario Generale della Camera di Commercio, e l’intervento di Chiara Cormanni, Presidente del Comitato Imprenditoria Femminile, il dibattito è stato moderato da Rita Querzè, giornalista del Corriere della Sera. Il Comitato, fondato nel 2000 a Milano, continua a lavorare per migliorare il ruolo delle donne nelle aziende.
Durante l’incontro, le relatrici hanno sottolineato l’importanza di migliorare le condizioni lavorative delle donne in azienda, evidenziando la centralità delle materie Stem per una formazione adeguata a un contesto in continua evoluzione. È emersa anche la proposta di intraprendere percorsi di certificazione di genere, considerati complessi ma capaci di apportare cambiamenti significativi, richiedendo grandi sforzi ma promettendo importanti benefici.
Le Camere di Commercio e Unioncamere, attraverso i Comitati, promuovono iniziative che facilitano la creazione e lo sviluppo di reti tra imprenditrici, supportando una cultura imprenditoriale inclusiva.
Le imprese femminili hanno conquistato spazio significativo nel territorio di Milano Monza Brianza Lodi, con circa 72.000 unità a fine dicembre 2023: 57.000 a Milano, 12.000 a Monza e 3.000 a Lodi. Nel 2023, queste imprese hanno registrato una crescita annua dell’1%. A Milano, l’imprenditoria femminile è particolarmente presente nel settore terziario, soprattutto nei servizi tradizionali come educazione e cura, sebbene si osservi un progresso anche in settori più avanzati.