Con alle spalle un’importante esperienza nel Gruppo Concorde, Davide Colli, entrato a luglio nell’azienda di Fiorano Modenese, è il nuovo direttore operativo di Ceramiche Piemme.
Reggiano, classe 1972, una laurea in economia aziendale, un master in Commercio Estero e Marketing Internazionale e un percorso lavorativo caratterizzato da una vera vocazione per le vendite e i mercati internazionali. Nel suo precedente ruolo di Executive European Key Account, ha sviluppato la notorietà del brand contribuendo alla crescita delle vendite e delle opportunità in tutta Europa e in mercati chiave come l’Est Europa e il Medio Oriente.
“Ho accettato questa nuova sfida in Ceramiche Piemme con grande entusiasmo e ringrazio la Presidente Carla Vacchi che insieme ai figli Sergio e Giovanni mi ha offerto questa possibilità. L’azienda dal 2015 ha dimostrato a tutto il comparto ceramico di saper attuare un piano di rilancio serio, riprendendo un cammino di crescita importante sia in termini di immagine che di solidità aziendale”. Davide Colli, direttore operativo
Dal 2016, infatti, l’azienda di Fiorano Modenese ha fortemente incrementato la produzione di 500 mila metri quadrati all’anno, fino a raggiungere gli attuali 7.7 milioni di metri quadrati all’anno. Risultati ottenuti anche grazie ad importanti investimenti di ricerca e nella tecnologia di stampa digitale.
“Il percorso di crescita che abbiamo intrapreso ci rende molto orgogliosi e fiduciosi nel futuro, Davide Colli saprà dare un importante contributo, soprattutto alle strategie commerciali e di marketing per implementare le vendite a marchio e raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti da tre anni a questa parte”. Carla Vacchi, Presidente di Ceramiche Piemme
Tra le priorità del nuovo direttore operativo la prosecuzione del rilancio dei marchi aziendali Ceramiche Piemme -dedicato al mondo della progettazione e destinato ad un mercato residenziale e commerciale- e Valentino by Ceramiche Piemme -brand dedicato all’alto di gamma con uno stile raffinate e ricercato; l’aumento della presenza dei due brand sui mercati ancora secondari e l’approccio a nuovi canali distributivi oltre alla rete vendita tradizionale.