La vie en rose dell’edilizia

Capitane Coraggiose 2025 | Lucia Faresin

Faresin Formwork è il primo produttore italiano di casseforme per l’edilizia, da sempre operiamo in un settore tradizionalmente maschile ma oggi il numero di donne che vi lavorano è in crescita e sta assumendo ruoli sempre più rilevanti – ha dichiarato Lucia Faresin, Executive director di Faresin Formwork -. Le persone sono il valore più importante di un’azienda ed è nostro dovere garantire un ambiente inclusivo e pari opportunità, ma anche offrire servizi specifici, in particolare per la componente femminile. Per fare questo serve in realtà una cosa sola: la volontà.

Dal 2018 abbiamo avviato un piano di welfare aziendale nato inizialmente per sostenere le mamme con bambini piccoli e mirato al miglioramento della qualità della vita. Siamo partiti con un’iniziativa concreta come il rimborso delle rette degli asili nido, estesa poi ad altri servizi come babysitter, centri estivi, didattica e formazione fino ai corsi universitari. Tutto è cominciato da un pensiero per le donne e per le mamme, tra i punti cardine della nostra politica welfare c’è sempre stata una spiccata sensibilità e attenzione al tema femminile, portata in azienda da me e da mia sorella Chiara, ma anche da mio cognato e certamente prima da mio padre, che ha sempre valorizzato il potenziale indipendentemente dal genere.

Attraverso l’analisi e l’ascolto dei reali bisogni delle nostre collaboratrici e collaboratori, abbiamo negli anni realizzato un welfare “diffuso” per le famiglie, includendo anche il tema della salute. Appoggiandoci a un centro medico, abbiamo proposto visite specialistiche per i dipendenti e i loro familiari e ci siamo concentrati sui servizi per persone con disabilità, come i rimborsi per assistenza domiciliare, badanti e residenze sanitarie assistenziali, tutti fondamentali per i dipendenti con ruoli di cura nei loro nuclei familiari. I nostri collaboratori fanno parte dell’azienda, ma soprattutto di una famiglia il cui benessere viene prima di ogni cosa, per questo scegliamo di estendere il più possibile le misure di welfare: vogliamo essere presenti nel momento del bisogno ma anche nella costruzione di un benessere più ampio, offrendo anche servizi per attività sportive, viaggi, ecc., affinché i dipendenti possano accedere a ciò che è per loro importante.

Per incentivare l’ingresso e la permanenza femminile nel mondo del lavoro è altrettanto fondamentale permettere alle donne di accedere a part-time e orari flessibili, che sono ormai una consuetudine nella nostra azienda per rispondere alle necessità della vita quotidiana. Occuparsi delle collaboratrici significa farle stare bene anche creando un ambiente lavorativo dove le loro esigenze sono comprese.

Negli ultimi anni, in ottica di welfare femminile, abbiamo scelto di occuparci fortemente anche di salute. Lo scorso anno, nel mese di marzo, abbiamo organizzato un’iniziativa centrata sulla prevenzione dei tumori femminili e nel 2025 continueremo su questa strada. Noi donne siamo costantemente impegnate in molte attività – la cura dei figli, il lavoro, la scuola, lo sport, la casa, i genitori anziani – e spesso ci dimentichiamo di noi stesse e della nostra salute. Per questo come azienda abbiamo sviluppato pacchetti di health care per la prevenzione femminile e maschile.

Investire nel welfare porta anche grandi soddisfazioni. Nel 2021 abbiamo vinto il premio Women Value Company di Intesa Sanpaolo e Fondazione Bellisario, un riconoscimento che attesta le imprese virtuose che valorizzano le donne, la parità e il welfare. Un premio che ci riempie di orgoglio, poiché tra i parametri analizzati vi è anche la parità di retribuzione, uno dei nostri capisaldi per mettere le donne al centro della crescita aziendale e sociale.

Le aziende, quindi, possono fare molto con la loro volontà e i mezzi a disposizione, ma credo sia altrettanto strategico “fare rete” tra imprenditori per sviluppare nuove idee e iniziative. Per il nostro welfare aziendale ci appoggiamo anche a Confindustria Vicenza, che è molto preparata e ha un portale con tantissime strutture aderenti. Anche la politica deve sostenere e agevolare le attività di welfare attraverso il finanziamento dei fringe benefit e per sostenere le famiglie e le donne che lavorano servono strategie più decise: asili nido gratuiti fino a una ral di 50mila euro all’anno, decontribuzione per le mamme che rientrano dopo la maternità e la creazione di un sistema sociale attorno alla famiglia più completo, con scuole che propongano attività sportive o ricreative per consentire alle famiglie di ottimizzare i tempi e l’organizzazione familiare quotidiana, liberando spazio per il tempo libero delle donne e delle famiglie. Se riuscissimo a creare questo sistema azienda-società, potremmo sostenere adeguatamente le donne e supportarle nelle loro carriere e nella loro realizzazione personale.

Negli ultimi anni ho visto crescere il numero di donne in edilizia e nel metalmeccanico: alcune operano nel “backstage” ma contribuiscono in maniera fondamentale alla crescita dell’azienda mentre molte altre, sempre di più, sono oggi le portavoce del comparto. Persistono ancora retaggi del passato rispetto alla questione di genere, ma ciò deve essere uno stimolo, soprattutto per le giovani donne, a dimostrare il proprio valore. Serve dare coraggio e fiducia alle nuove generazioni di professioniste e alla comunità.

Sin dalla sua costituzione, Faresin Formwork sostiene la Fondazione Mons. Camillo Faresin E.T.S., nata 21 anni fa e di cui sono vicepresidente. Attraverso la Fondazione, supportiamo progetti dedicati alle problematiche sociali femminili a livello sia locale sia internazionale: abbiamo finanziato una scuola di ostetricia in Sud Sudan ed Etiopia per essere vicini alle donne meno fortunate. In Italia, sosteniamo centri di accoglienza e strutture di supporto per donne in situazioni di fragilità, offrendo un aiuto concreto a chi vive in condizioni di vulnerabilità. Un’azienda non è un’entità chiusa nei suoi confini, ma vive nel territorio e nel mondo; quindi, deve prendersene cura perché ha una responsabilità sociale.

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