A capo di Ance (Associazione nazionale costruttori edili) c’è una donna, Federica Brancaccio; la presidente di Federcostruzioni è Paola Marone; Regina De Albertis è la presidente di Assimpredil Ance; la presidente di Formedil è Elena Lovera; Angelica Krystel Donati è la presidente di Ance Giovani; Maria Alfieri è la prima donna eletta nel Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati: basterebbe questo elenco per sottolineare quanto l’edilizia oggi sia più “rosa” e quanto questa componente femminile che sta emergendo porti con sé anche una rinnovata sensibilità verso inclusività, diversità e welfare in chiave femminile.
Un’edilizia che parla un po’ più al femminile (le donne rappresentano circa il 12% della forza lavoro di tutta la filiera, 7% se guardiamo alle costruzioni in senso stretto, dati Federcostruzioni) e che pian piano si è conquistata spazi in un settore che per molto tempo ha visto un forte radicamento di vecchi stereotipi e pregiudizi.
Sfide e barriere, in edilizia, sono state superate dalle donne grazie alla loro resilienza, alle loro capacità di multitasking e mediazione, a quel senso di empatia tutta femminile, alla creatività e all’attenzione alla sostenibilità.
Lungi dal chiamarla “sorellanza”, quella che accumuna le donne in edilizia – dalla produzione di materiali alla progettazione e fino al commercio e distribuzione – è una condivisa consapevolezza di dover, forse, dimostrare doppiamente la propria competenza e dover “spingere” un’evoluzione culturale del settore in termini di pari opportunità.
Per questo vogliamo raccontare i punti di vista di alcune donne dell’edilizia, equilibriste a loro volta nel work-life balance, che si impegnano ogni giorno per sostenere altre donne. Empowerment femminile, quindi, ma anche cultura inclusiva per un’edilizia, un’occupazione e un’economia più “rosa”. Donne che edificano non solo il nostro patrimonio immobiliare ma anche la nostra società investendo sul talento femminile e sul riconoscimento di opportunità economiche e sociali volte a proteggere il ruolo di “creatrici”, “costruttrici” e anche “procreatrici”.
Visioni, buone pratiche e iniziative che valorizzano il potenziale femminile per riempire quel gap di genere con nuove prospettive.
Ecco le testimonianze di alcune Capitane Coraggiose
Il punto di vista e le iniziative delle protagoniste dell’edilizia per promuovere le donne nel mondo del lavoro e nella società. Tra nuove e vecchie criticità dell’occupazione e dell’imprenditoria femminile, la visione di alcune Capitane Coraggiose.
Capitane Coraggiose 2025 | Carmela, Angela e Francesca De Masi
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