La vie en rose dell’edilizia

Capitane Coraggiose 2025 | Carmela, Angela e Francesca De Masi

Crediamo sia sempre vincente avere una componente femminile in rivendita perché le donne, senza cadere negli stereotipi, sono multitasking, flessibili e mediatrici: caratteristiche molto importanti nel comparto della distribuzione edile ma anche in altri settori – dichiarano Carmela, Angela e Francesca De Masi, Titolari di De Masi -. Nel reparto finiture la presenza femminile è ormai preponderante con ruoli spesso di responsabilità perché, specialmente nella vendita delle finiture, le donne riescono a creare un rapporto di empatia e accoglienza con il cliente. Inoltre, la figura femminile in azienda è percepita come più rassicurante anche dai dipendenti e forse un po’ materna.

La distinzione di genere risulta ormai un po’ superata e non si può più parlare di un forte sbilanciamento tra presenza femminile e maschile in edilizia: nella nostra rivendita, ad esempio, abbiamo un 50% di donne e un 50% di uomini. Più che di iniziative e progetti specifici per le donne, la maternità e la parità di genere, bisognerebbe parlare di iniziative di welfare a supporto dei collaboratori in modo generico. Pensiamo, ad esempio, a quanto sia aumentata negli anni la quota di padri che accedono ai congedi parentali. Si può promuovere l’inclusione femminile nel mondo del lavoro attraverso misure che vanno a coinvolgere la famiglia nella sua interezza e non per forza solo la figura femminile ed è questa, secondo noi, la strada da seguire: incentivare il lavoro supportando in primis le famiglie e andando oltre l’approccio che vede le politiche di inclusione e welfare come misure solo per le donne. Si deve guardare alla genitorialità e alle esigenze di work-life balance in senso più ampio, per fare entrare e restare le donne nel mercato del lavoro. In azienda seguiamo delle buone pratiche che consentono a tutti i dipendenti di lavorare e vivere con serenità; si tratta soprattutto di mettere in atto buon senso, intelligenza e sensibilità per poter comprendere le situazioni: smartworking e flessibilità oraria, quando il ruolo lo consente, sono pratiche ormai assodate e ampiamente applicate, che mettiamo a disposizione di tutto il nostro staff ogni qual volta sia necessario o richiesto.

Nel nostro percorso abbiamo avuto la fortuna e la forza di conciliare lavoro e vita famigliare grazie al supporto del team e anche a tanti sacrifici e a nostra volta come imprenditrici cerchiamo di creare un ambiente lavorativo che valorizzi anche le donne.

L’edilizia ha fatto passi da gigante nella questione di genere e oggi, rispetto al passato, le donne hanno tutti i mezzi per essere protagoniste del settore potendo “godere” dell’assenza di quei pregiudizi e delle diffidenze maschili un tempo molto più evidenti. Quando si pensa alle donne in edilizia si deve andare al di là del genere, in rivendita non percepiamo la differenza tra consulente uomo o consulente donna e abbiamo “educato” i nostri clienti a questa visione: prima di tutto c’è la figura tecnica. Per essere più inclusivi bisogna valorizzare la figura della professionista anche quando, per una sorta di abitudine culturale, alcuni clienti hanno la tendenza ad approcciare prima l’uomo e non la donna al bancone, in quel caso lavoriamo per far emergere la professionista e le sue competenze e per abbassare le barriere attraverso una relazione diretta che va al di là del femminile o maschile.

Negli anni abbiamo portato avanti una visione dell’edilizia che ruota anzitutto intorno alle persone e abbiamo scritto a modo nostro le regole di un settore prevalentemente maschile. Non è stato facile, ma possiamo dire di aver vinto la sfida visto che anche la generazione che sta seguendo le nostre orme è in parte femminile. Alle future imprenditrici dell’edilizia dobbiamo dare dei modelli a cui ispirarsi e trasmettere valori come tenacia, ottimismo e passione: trovare il proprio spazio in edilizia e nell’imprenditoria non è una questione di genere ma di testa, di cuore e di consapevolezza e non può dipendere da un supporto esterno che, ben venga, è utile ma non può essere tutto. Ci auguriamo che il sistema Paese si avvicini alle esigenze di tutte le aziende che vogliono poter offrire alle future Capitane Coraggiose le opportunità per poter intraprendere un percorso professionale in edilizia.

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