Il BigMat International Architecture Award (Bmiaa) torna nel 2025 con importanti novità, confermandosi come uno dei più prestigiosi riconoscimenti nel panorama architettonico europeo. Fin dalla sua prima edizione, il premio si è distinto per la capacità di valorizzare progetti di grande rilievo, mettendo in evidenza il ruolo dell’architettura nella trasformazione delle città e nella costruzione di ambienti sostenibili e innovativi.
Con la sua settima edizione, il Premio biennale introduce una nuova categoria: il Premio di Prossimità BigMat, pensato per rafforzare la collaborazione tra architetti, imprese di costruzione e rivenditori di materiali edili, evidenziando l’importanza della filiera dell’edilizia nel processo di realizzazione di opere di qualità e sottolineando il valore dell’integrazione tra competenze tecniche e scelte progettuali consapevoli.
Un palcoscenico internazionale

Dalla prima edizione del 2013, celebrata a Granada, il BigMat International Architecture Award ha registrato una crescente partecipazione da parte di studi di architettura e progettisti europei. Il Premio è stato pensato per offrire un palcoscenico internazionale ai migliori progetti architettonici, celebrando l’eccellenza nella progettazione e nella costruzione.
In pochi anni, è diventato un punto di riferimento per il settore, attirando oltre 1.700 candidature nelle ultime due edizioni e consolidando il suo prestigio grazie alla qualità delle opere premiate.
Sono quattro i concetti chiave che definiscono l’anima del Premio di quest’anno:
- Eccellenza – La ricerca della qualità e dell’innovazione nel progetto architettonico.
- Expertise – Il valore dell’esperienza e delle competenze tecniche.
- Partnership – La collaborazione tra architetti, imprese e fornitori di materiali.
- Prossimità – L’attenzione ai bisogni delle comunità e sostenibilità locali.
L’edizione 2025 si preannuncia ancora più ambiziosa, con nuove modalità di selezione, criteri di valutazione più inclusivi e un montepremi complessivo di 82.500 euro, il più alto nella storia del Premio.
Un Premio pensato anche per l’architettura locale
L’introduzione del Premio di Prossimità BigMat rappresenta una svolta significativa per il concorso. Mentre il Gran Premio Internazionale di Architettura BigMat continuerà a premiare le opere di grande rilievo, il nuovo premio sarà dedicato a quei progetti che si distinguono per la loro integrazione con il contesto locale e per il loro impatto sulla comunità.
Questa nuova categoria intende premiare le sinergie virtuose tra i vari attori della filiera edile, riconoscendo il valore della collaborazione tra architetti, costruttori e rivenditori di materiali edili. In questo senso, il premio non si limita a celebrare il design, ma sottolinea anche l’importanza della realizzazione pratica delle opere e della qualità costruttiva nata dalla sinergia fra i diversi attori della filiera.

I premi in palio
Il concorso assegnerà i seguenti riconoscimenti:
Premio Internazionale di Architettura BigMat
- 6 Premi Nazionali di Architettura BigMat (1.500 euro ciascuno).
- 1 Gran Premio Internazionale di Architettura BigMat (30.000 euro).
- 1 Premio Giovani – Menzione Speciale Giovani Architetti Under 40 (1.500 euro).
Premio di Prossimità BigMat
- 6 Premi Nazionali di Prossimità BigMat (1.000 euro all’architetto e 1.000 euro in voucher all’impresa di costruzione).
- 1 Gran Premio Internazionale di Prossimità BigMat (20.000 euro all’architetto e 10.000 euro in voucher all’impresa di costruzioni).

Il processo di selezione
Il BigMat International Architecture Award 2025 si rivolge a progetti realizzati nei Paesi dove è presente il marchio BigMat: Belgio, Francia, Italia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Spagna.
La giuria internazionale selezionerà 140 opere, suddivise tra le diverse categorie del Premio. La fase successiva prevede la selezione di 14 finalisti, tra cui verranno individuati i vincitori dei Gran Premi e della Menzione Speciale.
Il processo di valutazione sarà basato su criteri rigorosi, tra cui:
- innovazione e qualità progettuale;
- impatto ambientale e sostenibilità;
- integrazione con il contesto urbano o paesaggistico;
- qualità dei materiali utilizzati;
- collaborazione tra i vari attori della filiera edilizia.

La giuria
La giuria è composta da selezionati e prestigiosi architetti provenienti dai diversi Paesi partecipanti. Nessun componente della giuria potrà presentare proprie opere o opere alle quali abbia contribuito, né avere parenti, fino al secondo grado, tra i partecipanti.
Il coordinamento scientifico è affidato al presidente Jesús Aparicio, architetto e professore presso l’Università Politecnica di Madrid e al segretario, Jesús Donaire, architetto e docente all’Università Politecnica di Madrid e visiting professor al Politecnico di Milano.

La compagine dei giurati è costutuita da: Oana Bogdan (&bogdan) per il Belgio, Anne Lacaton (Lacaton & Vassal) per la Francia, José Neves per il Portogallo, Martin Jančok (Plural) per la Repubblica Ceca e la Slovacchia, María Langarita (Langarita-Navarro) per la Spagna e, per l’Italia, Francesca Torzo.
A proposito del Premio, Francesca Torzo ha dichiarato: «Apprezzo molto che la paternità del Premio sia di un Gruppo di distribuzione di respiro europeo perché credo nel dialogo di tutta la filiera delle costruzioni, dall’architetto fino agli artigiani e la manodopera».
Nel corso della procedura la giuria redigerà due verbali, di cui il primo conterrà la selezione preliminare di un massimo di 12 opere di Architettura e altre 8 opere di Architettura di Prossimità per ogni nazione, che sarà resa pubblica sulla piattaforma digitale del Premio (i selezionati verranno raggiunti da una comunicazione da parte dell’Ufficio del Premio). Il secondo verbale includerà il risultato finale della giuria, con i quindici progetti premiati. La parte del verbale che riguarda la selezione dei 14 progetti finalisti per i due Gran Premi sarà pubblicata sulla piattaforma digitale del Premio a settembre 2025, anche in questo caso, l’Ufficio del Premio invierà una notifica via e-mail agli architetti selezionati. I due Gran Premi Internazionali e la Menzione Speciale al Giovane Architetto verranno proclamati durante la cerimonia conclusiva.

Come partecipare al premio di prossimità
Per iscriversi al Premio di Prossimità BigMat, gli architetti devono ottenere un codice di registrazione fornito dal punto vendita BigMat della zona in cui il progetto è stato realizzato. Questo codice può essere richiesto anche dall’impresa di costruzione coinvolta nel progetto. Naturalmente, per poter ottenere il codice è necessario aver acquistato del materiale in un punto vendita BigMat.
I candidati trovano il regolamento completo e possono effettuare l’iscrizione attraverso il sito ufficiale https://architectureaward.bigmat.com/it/, dal 14 febbraio fino al 24 aprile 2025, data prorogata al 15 maggio 2025.
Un premio che promuove l’architettura sostenibile e collaborativa

Secondo Matteo Camillini, Managing Director BigMat Italia e International, il Premio di Prossimità rappresenta una grande opportunità per il settore: «Il titolare del punto vendita BigMat, l’architetto e il costruttore sviluppano una collaborazione strategica per costruire meglio, insieme. L’edilizia di oggi deve creare il patrimonio immobiliare di domani e possiamo farlo solo unendo le forze».
L’approccio del BigMat International Architecture Award non si limita a riconoscere la bellezza formale di un progetto, ma premia anche la capacità di realizzare opere che abbiano un impatto positivo sulla società e sull’ambiente.
Con questa nuova edizione, il Premio si consolida come un’iniziativa chiave per la promozione dell’architettura in Europa, offrendo ai professionisti del settore un’occasione unica per mettere in luce il loro talento e la loro capacità d‘innovare.
Il BigMat International Architecture Award 2025 non è solo un riconoscimento, dunque, ma è un invito a ripensare il modo in cui costruiamo le nostre città, valorizzando le collaborazioni, la sostenibilità e la qualità costruttiva.
Giunti alla settima edizione, il Bmiaa ’25 introduce una nuova categoria di premiazione che “premia” la relazione tra tre figure contigue della filiera, progettista, imprenditore edile e rivenditore. Perché questa nuova categoria proprio ora?
«Il filo conduttore di questo importante Premio Internazionale, che abbiamo il piacere di patrocinare, parte dall’assunto che costruire bene o costruire male ha un costo molto simile, con la differenza che l’impatto sulle persone ha conseguenze profondamente diverse; per questo abbiamo voluto premiare l’eccellenza architettonica, che è all’origine del buon costruire cercando di dare il nostro contributo. Negli anni sono pervenuti progetti di grande rilevanza, innovativi e sensibili ai grandi temi sociali del costruire, tutti aspetti che costituiscono un asse fondamentale del Premio in essere, un valore aggiunto di riferimento.
Il Premio ha “lavorato” quindi con un’impostazione globale e degli accenni locali: con questa edizione del Bmiaa’25 e l’introduzione del Premio di Prossimità, abbiamo voluto mettere anche l’accento sul dialogo sui territori e valorizzare il grande fermento che troviamo nelle nostre province più piccole e nei piccoli centri dove si trova un patrimonio di bellezza costruttiva, naturale e umana. Possono essere i piccoli borghi d’Italia oppure le aree più decentrate, ma non solo… sono progetti in cui il dialogo della filiera della costruzione del tessuto locale – architetto, impresa di costruzione, rivenditore edile – è in grado di fare la differenza.
Vogliamo, quindi, valorizzare e mettere i riflettori su quei progetti locali che danno un contributo al singolo e alla comunità di cui fa parte a prescindere dalla scala e dalla dimensione. I progetti che la giuria premierà saranno certamente quelli in cui “il sistema costruzione”, per micro o medio che sia, è stato in grado di collaborare al meglio. Un processo complesso e impattante che muove i suoi passi da una corretta relazione tra i protagonisti della filiera: questo è proprio l’aspetto che vogliamo sottolineare con il Premio di Prossimità».
Cosa vi aspettate di vedere (tipologia, stile ecc.) nei progetti candidati, soprattutto nella nuova categoria, visto che riguarda il vostro principale target di clientela?
«Pur essendo il regolamento molto flessibile, dato che richiede progetti frutto della collaborazione fra il socio BigMat, l’impresa/artigiano e l’architetto, riteniamo che saranno candidati soprattutto interventi di recupero e ristrutturazione o di restauro conservativo.
Come sappiamo, il target di riferimento della rivendita edile è in gran parte l’impresa di costruzione, contatto principale, oltre agli architetti con cui collaborano, con cui il nostro socio si interfaccerà per identificare i migliori progetti. Siamo molto curiosi anche noi di vedere che cosa emergerà!».
Con il Premio di Prossimità, il Bmiaa si avvicina sempre più all’edilizia di tutti i giorni, che è anche quella a cui i rivenditori sono chiamati a collaborare. Sono emerse delle tendenze in tema di materiali/prodotti/scelte architettoniche e costruttive che poi avete portato in rivendita proponendole sul mercato?
«Anche questo è un aspetto che scopriremo solo dopo lo svolgimento del Premio. Tuttavia, ipotizzo che siano materiali legati all’isolamento e all’efficientamento termico; prodotti che gravitano nell’area dell’edilizia sostenibile, attenta alla domotica e integrata con le varie soluzione di energia rinnovabile. Edilizia leggera e sistemi a secco potrebbero essere ben presenti, pur non escludendo sistemi più tradizionali per il recupero in ambiente più storico.
Come stile credo che, in particolare in Italia, l’attenzione al design e all’innovazione troverà un connubio con la tradizione, in fondo è un nostro tratto identificativo!
Certamente faremo tesoro dei vari trend che emergeranno per sensibilizzare le nostre rivendite».
Il Bmiaa, e in particolare la nuova categoria, si sta concentrando, come dicevamo, nella valorizzazione del rapporto tra rivendita-impresa edile e rivendita-progettista. Come sono cambiati nel tempo questi rapporti e quanto il Premio può aver influito nello stimolare l’evoluzione delle dinamiche nella filiera? Pensa che si registreranno sostanziali differenze nella relazione tra i diversi attori nei diversi Paesi del Premio?
Quello tra la distribuzione edile e la progettazione è storicamente un rapporto mediato non diretto. Nel tempo, infatti, la trasformazione del mercato e della società hanno avvicinato questi mondi. La rivendita edile rappresenta un anello di congiunzione fra industria dei materiali, impresa e architetto di interni, se la rivendita ha uno showroom, ma anche con il costruttore se è ben preparata e attenta alle dinamiche territoriali. Credo che il Bmiaa contribuisca a questo aspetto, ma è un lavoro lungo e giustamente ha identificato delle importanti differenze a seconda dei Paesi BigMat in cui siamo presenti. A nostro avviso, forse complice anche la taglia media di imprese e studi di architettura, in Italia, Spagna e Portogallo queste dinamiche di filiera sono più dirette e immediate; in Paesi, per esempio, come il Belgio e la Francia la relazione è più distante, forse perché in questi Paesi le imprese e gli studi hanno dimensioni maggiori e sono abituati a un rapporto meno personalizzato. Tuttavia, potremmo avere delle belle sorprese.
Qual è il bilancio per BigMat International, il soggetto promotore del Gruppo BigMat, del Bmiaa, ormai prossimo alla sua 7° Edizione?
Per il nostro Gruppo il Bilancio è molto positivo: siamo riusciti a realizzare un Premio di architettura europeo prestigioso e scientificamente rilevante.
Il posizionamento del brand BigMat, nei vari Paesi in cui siamo presenti, ne ha beneficiato in quanto capace di dare un contributo proprio alla filiera delle costruzioni partendo dal progetto.
Infine, cosa molto importante, le nostre aziende socie si sono sensibilizzate a questo dialogo, favorendo sinergie e opportunità fra tutti gli attori.
Appuntamento quindi a novembre a Varsavia, nella cornice del nostro Congresso Internazionale per scoprire i vincitori!