Una ristrutturazione che privilegia gli ambienti conviviali: attraverso una serie di demolizioni e nuove tramezzature, gli spazi vengono ridisegnati ampliando la zona giorno e rendendola più ariosa. A San Miniato, una casa di 125 metri quadrati cambia proprietari e, di conseguenza, modifica la sua distribuzione interna in funzione delle nuove esigenze. Occupa il primo piano di un edificio su tre livelli e rispecchiava, nella pianta originale, la tradizionale distribuzione degli ambienti, con zona notte e zona giorno ben delineati, un corridoio d’ingresso che distribuisce gli spazi, una cucina, troppo sacrificata e un solo, bagno. È stato l’architetto Marco Stacchini dello studio Msplus Architettura a prendere in mano il progetto, ridisegnare gli ambienti e rendere la casa più fluida e fruibile. Per prima cosa ha demolito e ricostruito le tramezzature interne, a partire dal corridoio d’ingresso, inglobandolo nel soggiorno. Ora, a chi oltrepassa la soglia, si spalanca la vista di un locale aperto, spazioso e, soprattutto, più luminoso. Non tutto il muro del corridoio è stato abbattuto: una piccola porzione è stata conservata e svetta solitaria come un pilastro al centro dello spazio.
In questo modo si sono create due aree funzionali distinte, sottolineate dalla controsoffittatura che, partendo dal pilastro, delimita la zona pranzo e collega l’ingresso al disimpegno della zona notte. «Le aree destinate alle varie funzioni- così spiega l’architetto Stacchini – sono individuate anche grazie alle diverse quote del soffitto e alla scelta di corpi illuminanti, diversi per tipologia e forma ma unificati dalla scelta di un unico colore per tutti gli ambienti».
«In questa casa lo spazio viene spogliato e semplificato, viene tolto il vecchio [contenuto] per inserire il nuovo.
Lo stesso processo progettuale si ripete nella zona giorno e nella zona notte: ridefinite le funzioni, lo spazio si dilata mediante interventi di demolizioni e ristrutturazioni, mentre le scelte materiche adottate per le superfici amplificano le percezioni». Marco Stacchini, studio Msplus architettura
L’altezza originale di più di 3 metri dei soffitti ha permesso la realizzazione di questo controsoffitto, che, oltre ad alloggiare una parte del nuovo sistema di illuminazione, riduce il rischio dell’effetto eco che spesso si crea nei locali ampi.
«Eliminate le suddivisioni spaziali, poche finiture architettoniche uniformano l’ambiente open space. Un unico colore neutro per la tinteggiatura, un unico pavimento in gres strutturato che si trasforma nel rivestimento per la parete che mette a sistema gli ambienti facendoli dialogare tra loro».
A curare tutti gli interventi di ristrutturazione è stata l’impresa edile di Terrasi Domenico, dalla demolizione alla ricostruzione degli elementi strutturali fino alla posa delle rifiniture come i rivestimenti. È stata prevista, infatti, anche la sostituzione della pavimentazione originale, con un nuovo piano di calpestio posato su quello esistente.
E nuovi rivestimenti a parete: la quinta tra la zona giorno e la zona notte è rivestita da piastrelle in gres porcellanato di Ceramica del Conca distribuite da Palagini. La collaborazione tra distributore, impresa edile e progettista ha permesso di personalizzare le scelte materiche: per ottenere un perfetto equilibrio cromatico, le piastrelle sono state scelte una ad una con la massima cura.
Anche a pavimento, il rivestimento effetto pietra continua grazie alla posa di maxi piastrelle 60×60 cm bianco sempre di Ceramica del Conca.
Con le loro screziature e sfumature naturali, le piastrelle del Conca che rivestono i pavimenti e le pareti di questa casa, danno un effetto materico di grande impatto scenico. In particolare, in soggiorno, sono stati scelti i modelli Hnt e Stonemix, in finiture diverse. L’azienda, con i suoi prodotti ceramici, è internazionalmente nota per la sua varietà di prodotti, sempre innovativi. «Obiettivo di Ceramica del Conca – racconta l’ingegner Enzo Donald Mularoni – è mantenere e migliorare la propria competitività attraverso investimenti sia in tecnologia, per ottimizzare il processo produttivo e offrire il miglior rapporto qualità/prezzo, sia in ricerca e design per continuare a differenziarsi sul mercato, perseguendo una costante crescita dimensionale per acquisire massa critica e realizzare economie di scala». Enzo Donald Mularoni, ceo di Ceramica del Conca
Una nuova apertura nel muro collega il soggiorno alla cucina. Anche questo locale è stata ampliato: originariamente un ripostiglio occupava quasi metà dello spazio e, demolendolo, si è potuto ricavare uno locale più godibile. Un ripostiglio, sempre utile, è stato comunque ricavato utilizzando una porzione di superficie del vecchio ingresso e una di quella del vecchio studio.
La zona notte si raggiunge oltrepassando una porta della zona pranzo che, «con la sua matericità fortemente enfatizzata, costituisce il diaframma tra la zona giorno e la zona notte dell’abitazione, costituendo un confine ideale interrotto solamente dalle porte scorrevoli a tutta altezza, monocromatiche e sospese [in continuità con il soffitto], che caratterizzano e segnalano i collegamenti tra i vari ambienti».
Due camere, un bagno e uno studio erano già presenti nella vecchia pianta ma l’architetto Stacchini ha creato un nuovo spazio destinato a studio, accessibile da un disimpegno della zona notte. Anche qui, come nella zona giorno, gli ambienti vengono ampliati e la percezione dello spazio si dilata grazie alle scelte materiche.
«Per questo progetto la nostra collaborazione con lo studio di architettura si è svolta passo passo, lungo tutta la fase realizzativa, mediante un confronto di opinioni con l’architetto Stacchini e instaurando un confronto fra conoscenze architettoniche e pratiche. Questo ha permesso di rientrare nelle tempistiche previste: i tempi di realizzazione di tutto il processo costruttivo hanno avuto una durata di circa cinque mesi». Domenico Terrasi, titolare impresa edile Domenico Terrasi
Come conclude l’architetto «il pavimento in parquet di rovere naturale uniforma il piano di calpestio, mentre le pareti verticali vengono caratterizzate da una tinteggiatura in toni di grigio.
Solo i bagni, spazi dalla personalità eccentrica, si discostano dal meccanismo di uniformazione e dilatazione, comprimendosi grazie all’ utilizzo di una finitura a marmorino verde bosco e agli arredi scuri».