Le risorse edili rappresentano attualmente un terzo del consumo globale di materie prime. «Nell’Unione Europea il consumo annuo è di 1.094 milioni di tonnellate di materiali, un dato che conferma la centralità del comparto dell’edilizia nel Vecchio Continente, con il settore residenziale che assorbe il triplo dei materiali rispetto a quello pubblico» sottolinea Valter Ciaraffoni, Direttore Generale del Gruppo Seipa, realtà impegnata dal 1968 nell’attività di fornitura di materiali e servizi per le attività di costruzione e demolizione (C&D).
Il tasso di sostituzione dei materiali è solamente dello 0,4%
L’industria delle costruzioni, tuttavia, non solo consuma, ma genera anche un’enorme quantità di rifiuti: in Europa si tratta di una mole di 305 milioni di tonnellate di materiali di risulta.
In Italia il 98% di questi rifiuti viene riciclato, ma il tasso di effettivo sostituzione dei materiali è di uno scarso 0,4%. La sostituzione è quasi zero nell’edilizia. «Un’anomalia se si considera che gli aggregati inerti riciclati sono dotati delle stesse prestazioni tecniche di quelli naturali e che sono oggi disponibili per un elevatissimo numero di applicazioni» mette in evidenza Valter Ciaraffoni.
«Non vi sono più limiti tecnici o economici. Riciclare rifiuti inerti ed impiegare aggregati da inerti riciclati è economicamente conveniente sia nell’immediato che nel lungo termine, per gli ovvi benefici ambientali che tale pratica circolare produce» conclude il Direttore Generale del Gruppo Seipa.