4Bild: per un’edilizia più inclusiva

(foto 4Bild)

4Bild promuove un’edilizia inclusiva, sostenibile e innovativa. L’azienda guida una riflessione collettiva verso uno sviluppo consapevole, trasversale e competitivo, in linea con le direttive europee per affrontare le sfide ambientali e sociali attuali.

Recentemente, 4Bild ha organizzato, in collaborazione con Diversity Lab, una giornata di formazione e confronto aperta a tutta la filiera, intitolata ‘Pensa nuovo’. L’evento ha offerto una panoramica di tendenze e insight per l’edilizia del futuro, grazie agli interventi di numerosi esperti

Ha aperto il convegno Chiara Freri, Partner e Direttrice Marketing di 4Bild, a capo del Comitato Guida D&I e Parità di Genere dell’azienda: «Tra le linee lungo le quali si sviluppa il Piano di Sostenibilità di 4Bild ci sono l’impegno ambientale, la parità di genere e le politiche Deia (Diversity, Equity, Inclusion & Accessibility), l’innovazione e la digitalizzazione. Credo che l’ingrediente fondamentale di qualunque evoluzione sia la curiosità. La curiosità, il confronto e la condivisione di idee nuove contribuiscono a cambiare il mondo e le persone. Per questo abbiamo fortemente voluto questo incontro per condividere con tutta la filiera alcune strade possibili per il futuro del settore, con la consapevolezza che la cooperazione è uno strumento essenziale per raggiungere obiettivi che riguardano tutta la collettività. Pensa nuovo è voler essere potenti, insieme».

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Verso un’edilizia accessibile e sostenibile

Durante l’incontro sono state mostrate le opportunità di sviluppo competitivo offerte da un’edilizia inclusiva, accessibile e sostenibile, che emergono in modo netto guardando ai nuovi trend del mercato immobiliare. Entro il 2050, in Italia, sarà necessario realizzare 3,65 milioni di nuove abitazioni: la flessibilità e l’adattabilità degli spazi sarà una delle sfide per il mondo edile. Aumenterà la domanda di spazi e tipologie abitative come il microliving, il co-living e l’housing fondamentali per il target dei giovani, professionisti e universitari.

Gabriella Crafa, VicePresidente di Diversity Lab e Fondazione Diversity, ha sottolineato che immaginare la casa del futuro richiederà sempre più attenzione alle tematiche DEIA: “Quelle che chiamiamo erroneamente ‘minoranze’, in realtà sono persone sottorappresentate, nei media, nel lavoro, nella vita pubblica, ma se guardiamo ai dati, giusto per fare qualche esempio, le donne sono il 51% della popolazione, il 24% sono persone con disabilità, il 23% sono over 65, più del 9% sono persone straniere residenti, il 10% sono persone appartenenti alla comunità LGBTQ+, senza contare che è ancora più esteso il numero delle persone ‘alleate’ – con legami di amicizia, parentela, lavoro, solidarietà con queste persone – e che spesso vivono nelle stesse case. Un’edilizia inclusiva è quindi un’edilizia che avrà una forte attrattività nel mercato, perché sarà disegnata sulle reali esigenze delle persone”.

Il tema dell’accessibilità è stato centrale negli speech di Maria Grazia Cilenti (Designer Director di Sketchin), che ha ribadito l’importanza del concetto di universal design, una metodologia progettuale che mira a edifici e ambienti fruibili da tutti, prestando particolare attenzione alle persone con disabilità. Diana Gioffrè (Chief Visionary Officer di Accessiway) ha illustrato interattivamente le potenzialità dell’accessibilità.

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Il concetto di “Disability drives innovation” è stato ripreso citando “The Curb-Cut Effect” (Stanford Social Innovation Review, 2017), evidenziando come le innovazioni pensate per persone con disabilità spesso arricchiscano la vita di un pubblico più ampio.

L’incontro è proseguito con la presentazione di un caso di successo da parte di Petru Capatina (Founder e CEO di Weglad) e Umberto Andreoletti (Director of Operations Autodromo di Monza). Grazie alla loro collaborazione, l’Autodromo di Monza è il primo autodromo a livello internazionale a investire nella mappatura dell’accessibilità, un esempio di come grandi opere possano puntare sull’innovazione generando impatto e valore per tutti.

L’incontro, aperto a tutta la filiera e preceduto da una sessione di approfondimento dedicata al personale di 4Bild, ha visto l’intervento di Francesca Vecchioni (Presidente di Diversity Lab e Fondazione Diversity), che ha offerto un momento interattivo e teorico sui bias (inconsapevoli e spesso controproducenti nelle decisioni progettuali) e su come riconoscerli per scelte più automatiche e meno controverse nella progettazione.

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